A Proposito di Presidente della Repubblica.
E’ questione di genere?
Letizia Moratti, Elisabetta Alberti Casellati che donne sono? Quali donne rappresentano?
Suggeriamo la lettura dell’ultimo articolo di Lea Melandri che ci induce ad una riflessione assai critica sull’uso che continua a farsi delle donne. In questo caso, non dei loro corpi ma del genere femminile a cui dicono – alcune chiamate in causa – di appartenere. Sappiamo bene che il cosiddetto gender gap è trasversale a tutti mondi e classi, anche se in modo diverso. Ma questo far largo alle donne che vediamo da tempo in particolar modo nei partiti di destra deve indurci ad un interrogativo. Perché? Quali donne? La cosiddetta sinistra ha qualcosa da dire in merito?
Risposte interessanti le troviamo nelle parole scritte da Sibilla Aleramo decenni fa.Dice. Per parlare con i miei fratelli – i maschi – ho dovuto parlare il loro linguaggio e camuffarmi, altra da me. E la “nostra” bell hooks, da poco scomparsa – perdita assai dolorosa – riuscì, come ricorda nel suo “Il femminismo è per tutti”, a liberarsi dal patriarcato che era anche in lei attraverso il femminismo. La/il Presidente della Repubblica per essere lealmente rappresentante della Repubblica e della Costituzione deve in primo luogo avere piena autonomia di giudizio, essere femminista – anche gli uomini possono esserlo, dice bell – e antifascista. Moratti e Casellati? Nessuna garanzia in tal senso.
Roberta Metsola?David Sassoli era sicuramente femminista – le donne scelgono per sé, ogni scelta di orientamento sessuale è un diritto da garantire – e antifascista.
Mestola? Mi pare non ci dia alcuna garanzia in tal senso.
Paola Patuelli
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