Anna Fedriga è un’attivista di Fridays For Future di Ravenna. Qui racconta perché ieri ha manifestato insieme a tante e tanti contro il rigassificatore in corso di costruzione nella sua città. “In questa pianura inquinata e arsa dalla siccità che futuro, che lavoro, che economia, che benessere possiamo immaginarci?”.
A cura di Fridays For Future Italia
Ieri la manifestazione promossa da Coordinamento Nazionale Per il Clima Fuori dal Fossile, Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia Romagna e Rete NoRigass NoGNL, contro la realizzazione del rigassificatore di Ravenna. Si tratta del più recente progetto congiunto della politica e delle grandi aziende, in questo caso SNAM, che mira a mantenere il nostro Paese legato alle fonti fossili ancora per qualche altro decennio.
Le adesioni sono state tantissime, da tutta Italia e da un ampio spettro di organizzazioni politiche, culturali, studentesche e, ovviamente, legate alla lotta per la giustizia climatica. Una manifestazione ben riuscita, anche dopo gli sleali cambiamenti dell’ultimo minuto del percorso, che relegano il corteo a strade e piazze secondarie, invece delle vie già concordate, e soprattutto della piazza centrale, quella davanti al Comune.
La data, in programma da mesi, ha acquisito un’importanza ancora maggiore alla luce del disastro a cui abbiamo assistito pochi giorni fa in Romagna, in particolare proprio in provincia di Ravenna. Gli allagamenti che negli ultimi anni si sono moltiplicati su tutto il territorio italiano, non possono essere letti come tragedie isolate, ma devono essere riconosciuti come i sintomi della tragedia globale a cui andiamo incontro: le conseguenze della crisi climatica sono già qui, e stravolgeranno la vita di tutti gli abitanti del pianeta Terra, cambiando radicalmente il clima di tutte le zone del mondo in maniera repentina e irreversibile, con tutti i danni che ne conseguono per le persone, gli animali, le piante, le cose, ma anche la stessa società come la conosciamo.