Recensione a cura di Marina Mannucci
Annie Denton Cridge, A voi starebbe bene? I diritti degli uomini, Traduzione
di Ilaria Mazzaferro e Stella Sachini, Introduzione di Valeria Palumbo,
Ancona, Argolibri, 2024.
Annie Denton Cridge (Regno Unito, 1825 – Riverside, Cal., 1875) fu una
scrittrice, femminista e visionaria britannica emigrata negli Stati Uniti,
conosciuta per il suo impegno nella lotta per i diritti delle donne e per il suo
contributo significativo alla letteratura utopica e di fantascienza. Nata in
Inghilterra, Cridge si trasferì negli USA dove divenne attivamente coinvolta
nel movimento suffragista, sostenendo con passione l’uguaglianza di genere
e i diritti civili. Oltre che scrittrice, Cridge fu una oratrice eloquente. Partecipò
a numerose conferenze e incontri pubblici per promuovere le cause
femministe e attirare l’attenzione sui diritti delle donne. La sua eredità
persiste come fonte di ispirazione per le generazioni successive di attiviste/i e
scrittrici/scrittori impegnate/i nella lotta per un mondo più equo e inclusivo 1 .
A voi starebbe bene? I diritti degli uomini, romanzo rivoluzionario scritto nel
1870 e ora per la prima volta disponibile in italiano (con testo originale a
fronte), trasporta in una realtà alternativa dove i ruoli di genere sono capovolti
e la lotta per la parità dei diritti si svolge su Marte. Attraverso il racconto di
nove sogni di una narratrice femminile, l’autrice esplora un futuro in cui le
donne guidano la società, culminando nella visione di un’America governata
da una Presidentessa.
Già, sul pianeta Marte di Annie è tutto al contrario; le donne non sono
educate a considerare il matrimonio come unico orizzonte sociale ed
esistenziale, la fedeltà coniugale e il sacrificio materno non sono obiettivi
morali e civili, le donne non sono spinte a sacrificare qualsiasi altra
vocazione, talento, ambizione, pubblica o privata, per lasciare che i talenti e
le aspirazioni realizzate siano quelle maschili. Non solo, una riforma sociale
permette di razionalizzare il lavoro degli uomini di casa e rendere tutto più
efficiente e meno umiliante e la lotta per i loro diritti ha successo. Il
ribaltamento è doppio: non solo la classe dominante è quella delle donne, ma
la lotta di liberazione degli uomini ha spazio e ascolto.
Un’utopia scandalosa? L’ultima frase del libro lascia un indizio: A dream! I
said in astonishment; but may not this dream, after all, be a prothecy? (Un
sogno! Dissi stupita; ma questo sogno, dopo tutto, non potrebbe essere una
profezia?) 2 .
L’intento di Denton Cridge con Man’s Rights non è solo di disegnare il mondo
in cui vorrebbe vivere ma di denunciare quello che non sopporta più.
Mostrarne, attraverso il contrario, il suo aspetto mostruoso. La regista Greta
Gerwig con il film Barbie (2023) e i suoi Ken che, avendo vissuto in una
società dominato dalle Barbie, scoprono, scendendo sulla Terra, che esiste il
patriarcato che domina ancora il mondo potrebbero essere un’eredità
dell’autrice visionaria britannica. Probabilmente sodali al pensiero di Gridge
sono Orlando (1928), capolavoro di Virginia Wolf (1882-1941) in cui viene
affrontato il tema della libertà e del piacere secondo modelli alternativi alle
leggi del conformismo patriarcale e il racconto utopico The Blazing Worl
(1666) di Margaret Cavendish (1623-1673) scrittrice, filosofa, saggista e
drammaturga inglese, in cui l’autrice immagina, oltre il Polo Nord, un mondo
popolato da creature fantastiche, su cui regna un’imperatrice che fa della
cultura e del rispetto delle diversità e delle “anomalie” i suoi valori fondanti.
C’è un nesso anche con Frankenstein o il moderno Prometeo di Mary
Shelley, scritto tra 1816 e 1817. Il recente libro Girlfriend on Mars (2023),
della canadese Deborah Willis, tradotto in italiano, La mia ragazza su Marte
(Bollati Boringhieri, 2024), usa il viaggio su Marte in una dimensione solo
apparentemente fantascientifica, che di fatto ricaccia le donne indietro.
Tornando a Annie Denton Cridge, la genialità del suo racconto sta nel
mettere in discussione e ridicolizzare il senso comune ed esprimere
attraverso nove sogni l’emancipazione degli uomini da oppressi schiavi di
casa a cittadini liberati, grazie ad alcune riforme che si sono rivelate una
metafora tutt’altro che utopistica.
1 Cfr. Annie Denton Cridge, A voi starebbe bene? I diritti degli uomini, Traduzione di Ilaria Mazzaferro e Stella Sachini,
Introduzione di Valeria Palumbo, Ancona, Argolibri, 2024, risvolto di copertina.
2 Cfr. p. 8.