Consigli di lettura: Velia. La dignità contro il regime

Consigli di lettura: Velia. La dignità contro il regime

Laura Fagiolini, Velia. La dignità contro il regime, Roma, Intrecci Edizioni,
2022

Recensione di Marina Mannucci


Il lavoro di Laura Fagiolini, psicologa e scrittrice attenta a storie di emancipazione
femminile e al ruolo della donna nella società, attinge a ricerche d’archivio e al carteggio
(più di duecento lettere) tra Velia Titta e suo marito Giacomo Matteotti. «Velia è stata per
Giacomo una straordinaria compagna. Una controparte intelligente, sempre pacata e
tuttavia appassionata, di grande cultura, equilibrata e rispettosa delle idee del marito,
[…]» 1 . Il racconto prende avvio il 10 giugno 1924, giorno in cui il politico socialista Matteotti
scompare a opera dei fascisti. La narrazione è cadenzata da lettere che Velia scrive alla
madre morta quando lei aveva quattordici anni; un’espediente narrativo per avere
conforto: «Cerco in te quel poco di consolazione possibile, madre mia, cerco in te la forza.
[…] Sono disperata, sola, come lo eri tu» 2 . Attraverso l’artificio epistolare e gli
approfondimenti che si possono rilevare dalle note a piè di pagina emergono informazioni
sulla sua vita privata: «Siamo stati profondamente diversi, nello scegliere le nostre priorità,
nelle idee, ma concordi, sempre, nel respingere qualsiasi forma di violenza e di
imposizione. Ci accomunava il desiderio di trovare per noi un posto tranquillo in cui
ascoltarci, amarci e tutte le nostre pur grandi differenze non ci hanno mai separati» 3 . Il
lavoro di ricerca di Laura Fagiolini sullo scambio epistolare tra Velia e Giacomo, in cui
vengono trattati gli argomenti più vari, informa anche su aspetti pubblici delle loro vite.
«Ho bisogno di risposte. […] Organizzerò un vero e proprio archivio familiare. Dal giorno
del delitto, ho commissionato al più famoso fotoreporter italiano Adolfo Porry Pastorel un
reportage privato sulle indagini. […] Tutti i documenti che lascerò ai miei figli e ai posteri
sono avvolti in delicate veline, ciascuna etichettata con cura» 4 . Velia sopravvisse 14 anni
all’assassinio del marito, anni in cui affrontò le ingiustizie del processo di Chieti, le violenze
contro il patrimonio di famiglia e i soprusi al sepolcro del marito. «Per il regime era una
sovversiva e anche la sua morte venne accompagnata dalle rigorose misure di controllo
che erano diventate abitudine di tutta la sua vita, dal momento in cui aveva scelto per
compagno Giacomo Matteotti. Era lei stessa diventata nemica di Mussolini dal giorno in
cui aveva osato sfidarlo reclamando i suoi diritti, dal giorno in cui scrisse di non voler
vedere camicie nere al funerale del marito e dal giorno in cui apertamente si oppose ad un
processo farsa che aveva capito avrebbe non solo negato giustizia a Giacomo ma
soprattutto ne avrebbe infangato il ricordo» 5 .

1 Laura Fagiolini, Velia. La dignità contro il regime, Roma, Intrecci Edizioni, 2022, p. 11.
2 Ibid., p. 14.
3 Ibid., p. 19.
4 Ibid., p. 69.
5 Ibid., pp. 113-114.

Tags: