S𝐚b𝐚t𝐨 𝟏0 g𝐢u𝐠n𝐨, d𝐚l𝐥e 9.0𝟎 𝐚l𝐥e 1𝟑.𝟎0, 𝐩r𝐞s𝐬o l𝐚 𝐒a𝐥a R𝐨s𝐬a P𝐚l𝐚z𝐳e𝐭t𝐨 𝐝e𝐥l𝐨 𝐒p𝐨r𝐭 𝐌a𝐮r𝐨 𝐃e A𝐧d𝐫é, 𝐬i è t𝐞n𝐮t𝐨 𝐮n i𝐧c𝐨n𝐭r𝐨, r𝐢v𝐨l𝐭o s𝐢a a𝐝 𝐚d𝐮l𝐭i c𝐡e r𝐚g𝐚z𝐳i, 𝐢n𝐭i𝐭o𝐥a𝐭o I𝐋 𝐂U𝐎R𝐄 𝐍E𝐋L𝐎 𝐒P𝐎R𝐓, p𝐞r p𝐚r𝐥a𝐫e d𝐢 𝐪u𝐞l “𝐥i𝐦i𝐭e s𝐨t𝐭i𝐥e t𝐫a c𝐨m𝐩e𝐭i𝐳i𝐨n𝐞 𝐞 𝐛u𝐥l𝐢s𝐦o” 𝐜h𝐞 𝐞̀ 𝐢m𝐩o𝐫t𝐚n𝐭e r𝐢c𝐨n𝐨s𝐜e𝐫e p𝐞r p𝐨t𝐞r i𝐧t𝐞r𝐯e𝐧i𝐫e a𝐝e𝐠u𝐚t𝐚m𝐞n𝐭e.
L’ incontro è stato organizzato dall’associazione Cuore e Territorio con la compartecipazione dell’ Assessorato allo Sport del Comune di Ravenna.
Femminile Maschile Plurale non poteva di certo mancare.
Il nostro socio Ivan Morini ci racconta in questo suo intervento:
Presentato il progetto di una “Mappatura”al Convegno
“Il cuore nello sport – Il limite sottile fra competizione e bullismo”
Il Convegno sul bullismo è stata l’occasione per parlare per la prima volta in pubblico, soprattutto
sportivo, del progetto “Pluriverso di genere e sport”, avviato da FMP nel 2020, avendo come
riferimento la “Carta europea dei diritti delle donne nello sport” e la collaborazione di UISP
Ravenna, PUC (Psicologia Urbana e Creativa), Psicologia Digitale e il contributo degli Assessorati
alle Politiche di Genere e allo Sport e ConCittadini (Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna).
Ad illustrare brevemente i contenuti del progetto è intervenuto Ivan Morini, vicepresidente di FMP.
“Si sono attivati interventi e confronti di esperienze, stimolando un approccio critico nei confronti
delle disparità che si riscontrano anche nel mondo sportivo, mondo non esente da discriminazioni e
pregiudizi legati alle differenze di genere.
I temi affrontati andavano dal linguaggio (dal non banale: femminuccia – maschiaccio, fino alla
discriminazione vera e propria), ai pregiudizi verso arbitre, atlete e allenatrici. Si sono organizzati 6
incontri, on line, con la presenza di allenatrici e campionesse del passato e di oggi: Manuela
Benelli, Sefi Idem, Terry Gordini, Asia Petrucci (arbitra), psicologhe dello sport, giornalisti, ecc.
All’interno di questo progetto, abbiamo presentato al Comune di Ravenna “Olympia”, la Carta
europea dei diritti delle donne nello sport, che è stata ratificata in Giunta Comunale il 20 luglio
2021.
L’anno scorso abbiamo presentato all’Assessora Moschini e all’Assessore Costantini un ulteriore
sviluppo del progetto sullo sport: una “Mappatura” delle società sportive e delle relative pratiche in
favore dell’equità di genere nel territorio di Ravenna, avviando un lavoro di ricerca che non ha
precedenti nell’esperienza Regionale e forsanche a livello nazionale.
L’importanza della ricerca si può così sintetizzare:
- ottenere una fotografia dello stato attuale su cui progettare altri progetti di sensibilizzazione ai
principi richiamati nella “Carta Olympia” , - avere un dato storico da cui partire per identificare e valutare gli sviluppi del lavoro culturale di
contrasto alle discriminazioni di genere nel mondo sportivo, - avere maggiori conoscenze sulle realtà più virtuose, attraverso interviste, in una seconda fase, alle
associazioni che già hanno lavorato sui temi, - arrivare all’identificazione di una lista di criteri di premialità che l’amministrazione comunale
ravennate potrà utilizzare per sostenere un maggiore riconoscimento dei diritti delle donne nello
sport e stimolare un avanzamento comune delle diverse associazioni.
In questa direzione, la nostra Associazione ha già firmato una convenzione con L’Università di
Bologna – Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento.
Gli scopi che FMP si prefigge con questi progetti si intrecciano bene con quelli che ha affrontato il
convegno di oggi. Discriminazione fra i generi, omofobia, subordinazione, prepotenza e violenza
dei soggetti (percepiti) diversi o più deboli, violenza nei confronti delle donne: sono caratteristiche
del bullismo presenti anche nel mondo sportivo.
Sono obiettivi ambiziosi, ma necessari affinché anche nel mondo sportivo si attuino programmi e
scelte concrete per combattere stereotipi, pregiudizi e discriminazioni legate ad ogni genere, anche
se non facili raggiungere nell’immediato. Sarà un percorso a tappe progressive, occorrerà agire su
due livelli: - quello di sistema (istituzionale, politico, federazioni ecc.) dove il problema della scarsa
rappresentanza femminile è evidente, - e quello di base (allenatori, sportivi, giovani).
Lo sport, si dice, esprime come la musica un linguaggio universale che avvicina gli uomini e le
donne senza distinzioni di alcun genere, ma questa sua potenzialità va sfruttata per il progredire
della civiltà.
Non mi resta che augurare a tutti e tutte: buon lavoro. attivando un Tavolo per Olympia costituito da
referenti di organizzazioni della società civil, sportiva ed istituzionale locale, il tutto mantenendo un
solido e collaborativo rapporto con le istituzioni di riferimento.”
Ivan Morini