Pochi giorni dopo la riconquista di Kabul da parte dei talebani, Giancarla Codrignani ha pubblicato nel suo blog, da lei chiamato non a caso “voglio capire”, un articolo diverso da quelli letti nei quotidiani in questi giorni. Una analisi, la sua, che mette la storia in primo piano. La storia, grande assente nella incultura politica dilagante, ignorante di storia nazionale, figuriamoci di storia orientale e mediorientale. Anche nelle scuole occidentali – sottolinea Giancarla – poco si studia di ciò che è fuori dai confini di una Europa sempre più presuntuosa fortezza. E dire che è in Europa che è nata la cultura dei diritti umani, non piovuti dal cielo, ma frutto della storia. Non deve stupirci la padronanza con cui Giancarla tratta di argomenti in ogni caso complessi e difficili. Eletta alla Camera nella VII, VIII, IX legislatura, ha svolto il suo impegno parlamentare nelle commissioni Esteri e Difesa.
Tanto tempo fa, nella preistoria, mi ha scritto scherzando Giancarla. Ed io, scherzando meno, le ho detto “Quella era storia, non preistoria”. Ora, con un ordine del tempo a ritroso, siamo nella preistoria.
Alcuni passi sono il cuore della sua analisi
- “In un momento come questo bisogna sostenere i diritti umani a tutti i costi, ma con il massimo sforzo delle diplomazie”…
- Negativo il rientro del nostro ambasciatore, e degli altri
- Gino Strada oggi sarebbe là.
- Quanto alla droga, la consumano gli occidentali …
- Il riferimento preoccupato all’Europa.
L’Europa, nel mondo, è oggi ai margini in modo evidente, mai come in questo caso. O diventa una unità politica federale che dia forza con coerenza alla richiesta di rispetto dei diritti umani, oppure diventa simbolo di una democrazia incrinata ed evanescente. E noi femministe? Va costruito un internazionalismo femminista europeo, che possa agire in forme, modi e tempi condivisi e in contemporanea.
Grazie, Giancarla, per la preziosa lezione di storia passata e presente.
Paola Patuelli