La lettera che ho inviato al Presidente del Senato Ignazio La Russa, dopo il rilancio
dell’idea di una manifestazione di soli uomini contro la violenza di genere che propose
qualche mese addietro, intende soprattutto fargli presente che la sua lampadina si è accesa
con quasi tre anni di ritardo rispetto alle prime manifestazioni in piazza di soli uomini.
Probabilmente non riceverò alcuna risposta, ma resta l’auspicio che anche a Roma si
muova qualcosa e chissà: vedremo anche La Russa e altri parlamentari in scarpe rosse?
Al Presidente del Senato della Repubblica Ignazio La Russa
Con riferimento al rilancio della sua idea di “una manifestazione di soli uomini sul problema della violenza
alle donne che a mio avviso è una questione che riguarda principalmente gli uomini, se non
esclusivamente la capacità degli uomini di capire che la violenza nei confronti delle donne deve essere la
cosa peggiore che si possa immaginare” (ANSA 20 novembre 2023), desidero esprimerle la mia
approvazione.
Desidero altresì informarla che la sua idea è già stata realizzata negli ultimi tre anni in diverse città
d’Italia. Il primo flashmob, fu organizzato a Biella nel febbraio del 2021, sotto il titolo “Uomini in scarpe
rosse, contro la violenza sulle donne”, ed ebbe origine da un’idea di Paolo Zanone, direttore artistico di
Teatrando che raccolse gli uomini della compagnia e alcuni cittadini in una passeggiata nelle strade della
città. L’iniziativa è stata replicata in altre città, come Ravenna, dove io mi feci promotore, e in altre città
come Torino, Genova, Roma, Pescara, Udine, Urbino, Crema, Lamezia Terme, Rimini, Fano, Forlì,
Somma Vesuviana, Gradara, San Bonifacio, San Costanzo, Mombaroccio, anche se in forme diverse, ma
sempre con la caratteristica di essere manifestazioni promosse da uomini.
Il dramma della violenza sulle donne è un problema della società tutta, ma soprattutto degli uomini. Su
questo punto è bene chiarire che il richiamo alla responsabilità degli uomini non va intesa come
responsabilità diretta o personale, ogni generalizzazione altera la realtà, ma come richiamo al senso di
civismo e dei doveri che il cittadino ha verso lo Stato e la società, sancito dalla Costituzione italiana (art.
4, secondo comma). Invece, spesso i cittadini, gli uomini nel nostro caso, si rifugiano in un atteggiamento
di indifferenza e individualista, di fronte a problemi sociali che hanno radici in una antica cultura
maschilista e patriarcale non ancora definitivamente superata.
Mi auguro che questa presa di coscienza da parte degli uomini riceva ulteriore stimolo da iniziative come
quelle che lei propone e che avrebbero senz’altro maggiore visibilità nell’opinione pubblica, purché, come
lei afferma, “non deve essere pensata come una cosa di parte, o peggio come una cosa che vuole La
Russa”.
Resto infine convinto della necessità che questa battaglia contro la violenza sulle donne non possa
essere risolta né dai soli uomini né dalle sole donne, deve essere un impegno di tutta la società,
comprendendo lo Stato, le istituzioni, l’apparato educativo e scolastico, il mondo del lavoro, le strutture di
accoglienza e tutela delle donne.
Ulteriori e più precise Informazioni le può trovare su YouTube, ricercando “Uomini in scarpe rosse”,
oppure sui siti di Teatrando Biella o Femminile Maschile Plurale di Ravenna.
La ringrazio per l’attenzione e in attesa di un segnale significativo da parte degli uomini del Parlamento,
la saluto e le auguro di trovare ascolto.
Ravenna, 8 dicembre 2023
Alfredo Morini
(Vicepresidente Associazione Femminile Maschile Plurale APS di Ravenna)