Femminile Maschile Plurale Cenni Letterari,Cultura Recensione “Ai margini della società. Fuga, rifugiati e integrazione nell’Europa moderna.” di Philipp Ther

Recensione “Ai margini della società. Fuga, rifugiati e integrazione nell’Europa moderna.” di Philipp Ther

di Marina Mannucci


Philipp Ther, Ai margini della società. Fuga, rifugiati e integrazione nell’Europa moderna
(traduzione dal tedesco Alice Rampinelli, Rovereto, Keller Editore, 2024),

Philipp Ther, professore di Storia dell’Europa Centrale all’Università di Vienna, con la sua
ultima ricerca, Ai margini della società. Fuga, rifugiati e integrazione nell’Europa moderna
(traduzione dal tedesco Alice Rampinelli, Rovereto, Keller Editore, 2024), offre una panoramica
delle possibilità di azione riguardo alla questione dei rifugiati.
Il libro «racconta tutti i principali movimenti di rifugiati sin dal 1492 quando i sovrani cattolici
della Spagna misero in moto la prima fuga di massa ed espulsione nella storia europea
moderna. Philipp Ther fornisce la prospettiva storica necessaria per guardare con conoscenze
adeguate alla “crisi dei rifugiati” di oggi, dimostrando come l’Europa abbia accolto un numero
imponente di rifugiati nei primi periodi della sua storia, sia in tempo di guerra che di pace.
«Descrive i pericoli e i traumi della fuga e spiega perché rifugiati e richiedenti asilo sono stati
accolti in alcuni periodi, come durante la Guerra Fredda, mentre sono stati respinti in altri tempi
o visti con diffidenza, come ad esempio accade ai nostri giorni. Esamina gli effetti

dell’ammissione dei profughi in Europa, riflette su integrazione, assimilazione, incorporazione…
Seguendo le lunghe rotte dei profughi, ricostruisce una nuova mappa storica e geografica
dell’Europa. Non si ferma però al Vecchio continente e, ad esempio, si occupa anche di altre
parti del mondo» 1 . L’intenzione, a livello scientifico, di contribuire alla ricerca sui rifugiati, ha
indotto l’autore a strutturare il libro secondo un ordine topologico: nella prima sezione,
Conflitti religiosi e rifugiati per fede (pp. 47-94), si affrontano i processi di fuga su base
religiosa, nella seconda, Fuga dal nazionalismo e solidarietà nazionale (pp. 95-215), quelli
dovuti al nazionalismo, nella terza, I rifugiati politici nell’era delle ideologie (pp. 217-353),
quelli legati a motivazioni politiche 2 . Strutturare il volume secondo queste tre cause di fuga
fa sì che le linee temporali procedano in parallelo. Ino ognuna delle tre sezioni del libro la
divisione topologica riparte da zero ciò «consente di capire meglio come (e se) si sono
accolti i rifugiati e in che condizioni hanno potuto iniziare una nuova vita. In ogni sezione
[…] si affronteranno in base al tema trattato le maggiori modifiche del diritto internazionale
e di asilo, perché hanno avuto delle ripercussioni sull’accoglienza e si possono
considerare un indicatore della forma mentis nei confronti dei rifugiati» 3 . All’interno di
questa impostazione, Ther sceglie, inoltre, di attribuire a movimenti migratori generici, i
processi determinati da fattori ambientali e climatici (tralasciando le catastrofi naturali).
Nella quarta e ultima sezione del libro, Paura degli estranei e processi storici di
integrazione (pp. 355-431), «Alla luce della recrudescenza del nazionalismo europeo,
delle spaccature nell’opinione pubblica e dei dibattiti mediatici ormai improntati a paura e
xenofobia […]» 4 , l’autore ha scelto di occuparsi dei timori connessi all’immigrazione,
prendendo in esame svariati esempi di come, durante i processi storici, siano stati gestiti
gli spostamenti.
«La paura dell’integrazione, che negli ultimi venti o trent’anni si è rafforzata in ogni società
occidentale (non è affatto nuova), si basa sull’idea diffusa che i migranti e i loro figli non si
inseriscano in maniera armoniosa nel tessuto sociale, bensì creino realtà parallele e ghetti
che lo Stato non riesce a controllare» 5 . Il dibattito sugli odierni fuggiaschi mescola insieme
piani temporali e realtà diverse: «fuga e migrazione passate e presenti, rifugiati e migranti,
problemi di integrazione di ieri e di oggi». La storia della migrazione «ha il compito di
schierarsi e contribuire alla concretizzazione di un tema ormai andato alla deriva per via
del mix già citato di piani temporali, gruppi umani, opinioni pubbliche e sfruttamento di
rifugiati per scopi elettorali» 6 . Grazie ai progressi della ricerca storiografica, anche
nell’ambito dei processi di integrazione, sono possibili analisi che permettono di mettere in
discussione i miti negativi e le paure attuali: questo lavoro di Philipp Ther, supportato da
un ricco apparato di note e da un’attenta bibliografia, si occupa anche di questo.
Philipp Ther è professore di Storia dell’Europa Centrale all’Università di Vienna, dove
guida anche il Research Center for the History of Transformations (RECET). Ha pubblicato
quattro monografie in inglese: Europe since 1989. A history (Princeton, Princeton
University Press, 2016); The Dark Side of Nation States. Ethnic Cleansing in Modern
Europe (New York, Berghan, 2014); Center Stage. Operatic Culture and Nation Building in
19th Century Central Europe (West Lafayette, Purdue University Press, 2014); The
Outsiders. Refugees in Europe since 1492 (Princeton, Princeton University Press, 2019).

Il suo libro più recente in tedesco è Das andere Ende der Geschichte. Über die Große
Transformation (Stuttgart, Suhrkamp, 2019).
Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui la John F. Kennedy Fellowship presso il
Center for European Studies dell’Università di Harvard (1997-1998), il premio per la traduzione
2012 dell’Associazione tedesca del commercio librario per Die dunkle Seite der
Nationalstaaten. «Ethnische Säuberungen» im modernen Europa, che è stato anche
candidato a libro accademico di saggistica dell’anno (2018, categoria Scienze umane, sociali e
culturali) dal Ministero austriaco per la scienza, la ricerca e l’economia. Nel 2015 ha ricevuto il
premio della Fiera del libro di Lipsia per Die neue Ordnung auf dem alten Kontinent, che è
stato anche selezionato per il Prix du livre européen. Inoltre, il suo lavoro gli è valso il Premio
Richard G. Plaschka (2006) e il Premio Wittgenstein (2019). Ai margini della società è entrato
nella selezione dei libri di saggistica dell’anno in Germania.

Note:

1 https://www.kellereditore.it/2024/02/16/ai-margini-della-societaphilipp-ther/ [data di visualizzazione: 2
settembre 2024].
2 Cfr. P. Ther, Ai margini della società…, cit., p. 21.
3 Ibid., p. 23.
4 Ibid., p. 33.
5 Ibid., p. 359.
6 Ibid., p. 360.

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